Una sala operatoria nuova di zecca, attrezzata per la chirurgia mini-invasiva d’avanguardia è a disposizione dell’equipe di medici dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola. Un’attrezzatura da 280mila euro, finanziata da Sacmi, che conferma in questo modo la sua attenzione alle esigenze del territorio, realizzando così al meglio la propria vocazione di società cooperativa.
L’inaugurazione, lo scorso 21 ottobre, quando la struttura era già pienamente operativa da alcune settimane, con cinquanta interventi già eseguiti, in particolare di senologia e videolaparoscopia. La sala operatoria, dotata delle più avanzate strumentazioni tecnologiche, è dedicata a interventi chirurgici complessi, prevalentemente in laparoscopia o di lunga durata. Tecniche che permettono una ripresa più rapida del paziente, in quanto meno invasive, ma che necessitano di strumenti all’avanguardia e di personale altamente specializzato.
Due mondi, quello socioeconomico imolese e quello sanitario, “che sembrano lontani l’uno dall’altro – ha sottolineato il direttore dell’Ausl di Imola Mario Tubertini – ma che in realtà possono trarre vantaggi reciproci. La sanità risente positivamente di un buon tessuto socioeconomico del territorio dove opera, e così pure quest’ultimo beneficia di una sanità che sia di tipo solidaristico”. Un concetto, la “solidarietà di qualità”, caro all’assessore alla Sanità del Comune di Imola, secondo il quale “la donazione della Sacmi arricchisce la qualità del nostro ospedale. Qualità che rappresenta oggi una discriminante imprescindibile, che però non va riservata a pochi, ma deve essere beneficio di tutti”. Grazie alla nuova struttura, nota ancora la Ausl di Imola, si potrà infatti operare in vista di un duplice obiettivo: da un lato la qualificazione e la differenziazione dell’attività chirurgica verso le più moderne tecniche di intervento, dall’altro il rinnovamento delle sale operatorie già esistenti, cinque, che potranno contare sulla “nuova arrivata” durante le fasi dei lavori.
Un nuovo traguardo che, per Sacmi, è anche simbolo di una continuità. Già nel 1989 la società aveva donato al nuovo ospedale imolese, in fase di apertura, la prima apparecchiatura Tac. “Così, quando nel 2004 si decise come festeggiare l’85˚ compleanno della cooperativa – ha rilevato con soddisfazione il presidente di Sacmi Domenico Olivieri – il passo verso questa nuova donazione è stato naturale, per venire incontro alle esigenze dell’ospedale di dotarsi di una nuova sala operatoria”. Una vocazione mutualistica, quella di Sacmi, che si rivolge anche a soci, dipendenti e pensionati attraverso controlli periodici e attenzione all’ambiente e alla sicurezza in fabbrica: “Siamo orgogliosi – ha aggiunto Olivieri – perché il crescere di dimensioni non ci ha impedito di restare fedeli alla natura mutualistica, non ci ha allontanato da quei principi e quei valori che spinsero nove disoccupati a dare vita nel 1919 alla nostra cooperativa”.