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Sacmi investe sull’Africa

Sacmi investe sull’Africa

Un sogno e, al tempo stesso, un’opportunità: è il continente africano, sempre più sotto la lente di grandi aziende multinazionali, interessate a cogliere le enormi potenzialità di sviluppo di questo mercato offrendo, al tempo stesso, una concreta prospettiva occupazionale e, quindi, di miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni locali.

È questo il caso di Sacmi, già attiva da anni in questo mercato con la propria rete commerciale e di assistenza tecnica, che ha costituito due nuove società: una con sede a Casablanca, in Marocco, la seconda a Cape Town, in Sud Africa, lo Stato più ricco e industrializzato del continente. La prima società, denominata Sacmi North Africa, sarà una joint venture a maggioranza Sacmi con un importante partner locale – tra i più grandi imbottigliatori del Marocco con business anche nei settori servizi e telecomunicazioni – mentre la seconda, denominata Sacmi South Africa, sarà detenuta al 100% da Sacmi.

Ma non è tutto: parte integrante dell’operazione Sacmi è l’apertura di una succursale in Kenya, a Nairobi, punto di riferimento per l’area subsahariana: “Il nuovo progetto spiega il direttore generale di Sacmi Imola, Pietro Cassanisi rivolge in particolare a Paesi come Nigeria, Ghana, Kenya, Angola, Etiopia, dove le vendite di macchine e linee produttive comportano la necessità di fornire un servizio post-vendita adeguato”. Inoltre, prosegue Cassani, “per operare in un mercato così complesso da un punto di vista culturale e politico è necessario disporre di un personale adeguato, formato in loco e predisposto alle relazioni con i clienti”, siano essi multinazionali o imprese locali. Per questo, nelle nuove società, che saranno pienamente operative dall’autunno 2014, “risiederanno manager del Gruppo che già seguono le attività commerciali e tecniche nei paesi africani, con il mandato di far crescere dipendenti locali da dedicare a tutte le attività attuali e future delle imprese”.

Del resto, quando si parla di Africa bisogna fare attenzione: ben 54 Stati, con diverse situazioni politiche e socioeconomiche, e con una varietà di dialetti e culture locali che a volte si affiancano, altrove sovrastano, le entità amministrative e linguistiche ufficiali. L’Africa è un territorio dalle profonde contraddizioni, dalle ben note gravi forme di povertà insieme ad una natura selvaggia di bellezza unica. Ma l’Africa è anche il continente con il maggior numero di Paesi nella top list delle crescite economiche ed è per questo che da anni multinazionali del calibro di Nestlè, SAB Miller, Coca Cola, Henineken, Kraft, Unilever – tanto per citarne alcune – stanno investendo in quest’area.

E se il Nordafrica – dall’Algeria all’Egitto, dalla Tunisia al Marocco – è già da tempo tra i mercati chiave, per Sacmi, nel business ceramica e packaging – insieme ovviamente al Sud Africa – è proprio nel food & beverage dove si intravedono le prospettive di sviluppo più interessanti: “Già da diversi anni – ricorda il presidente di Sacmi Imola, Paolo Mongardi – "Sacmi sta dedicando grande attenzione al continente africano. Questo nuovo progetto si inserisce a pieno titolo in un modello di internazionalizzazione e di diversificazione dei business attuato oramai da tanto tempo dal Gruppo Sacmi e che si è rivelato vincente”.

Un continente, l’Africa, che secondo il numero uno di Sacmi Imola rappresenta quindi “non solo una speranza, ma una certezza”. La certezza, in sostanza, che gli investimenti realizzati non costituiranno soltanto una nuova opportunità di mercato, ma anche e soprattutto “un’occasione di sviluppo e benessere per una popolazione giovane in cerca di un’opportunità di miglioramento delle proprie condizioni di vita”

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