Il forte sviluppo delle tecnologie di decorazione digitale, accanto all’evoluzione dei sistemi in ottica 4.0, ha profondamente cambiato il processo di smaltatura convenzionale nell’industria ceramica. Scenari e opportunità di integrazione tra il processo di decorazione full digital e le linee di smaltatura a secco sono il tema della relazione che Sacmi ha presentato a Qualicer 2018, il Forum permanente della qualità in ceramica che si è svolto in Spagna nei giorni immediatamente successivi alla fiera internazionale Cevisama (12-13 febbraio) nella città di Castellón de la Plana.
In particolare, la relazione di Andrea Bresciani, direttore Centro R&D Tiles di Sacmi ( martedì 13 febbraio, ore 13.30), è stata centrata sulle soluzioni impiantistiche innovative per ottenere prodotti dall’alto valore estetico. In particolare, la combinazione della smaltatura a secco con le più recenti tecnologie di decorazione digitale permette di superare i limiti delle tradizionali applicazioni di smalto in sospensione acquosa.
Di grande interesse per applicazioni sulla linea Sacmi Continua+ – che non a caso Sacmi ha di recente integrato con il modulo di decorazione digitale a umido DHD – la soluzione consente di produrre grandi formati decorati ad alto valore aggiunto, creando una linea compatta full digital caratterizzata da maggiore semplicità tecnica e gestionale rispetto ad una smaltatura tradizionale. Senza contare il minor impatto ambientale delle soluzioni, un elemento oramai imprescindibile di competitività su tutti i principali mercati internazionali.
Ma accanto alle nuove soluzioni per la produzione di grandi lastre ceramiche, Sacmi continua certamente ad investire anche in quello che è sempre stato il suo fiore all’occhiello: le tecnologie per la pressatura tradizionale, imprescindibili sia in termini di volumi che di prospettive di mercato. E’ quanto ha sottolineato il direttore generale di Sacmi, ing. Claudio Marani, durante la tavola rotonda che ha chiuso l’edizione 2018 del Forum Qualicer. Moderato dall’ing. Juan Vicente Bono, presidente del Comitato Tecnico Internazionale Qualicer e presidente dell’associazione di fabbricanti spagnoli di macchine per ceramica Asebec – al dibattito hanno partecipato i vertici delle più importanti aziende mondiali produttrici di tecnologie per il ceramics. “Il mercato della lastre – ha osservato Marani durante l’incontro – è un segmento di altissima qualità che potrà occupare fino al 10% della produzione totale ceramica. Ma la gran parte della produzione è ad oggi, e continuerà ad essere anche in futuro, gestita mediante tecnologie di pressatura tradizionale che, grazie all’intenso lavoro di ricerca e sviluppo dei nostri reparti, diventeranno sempre più performanti ed automatizzate. È fuori di dubbio – ha proseguito il direttore generale di Sacmi – come tali tecnologie di pressatura garantiscano produttività elevatissime sui formati medi (senza necessità di rettifica) e comportinoeconomie importanti sia in fase di preparazione degli impasti, utilizzando anche materie prime locali,sia di gestione di pezzi speciali con forme e strutture non realizzabili se non con uno stampo dedicato”.